martedì 24 settembre 2013

Fuchspalast: arthotel in Carinzia

St. Veit an der Glan, a pochi chilometri da Klagenfurt, è un paesotto della Carinzia, pulito ed ordinato, che non avrebbe grandi attrattive nel suo centro storico. Se vi trovate nei dintorni e non sapete dove alloggiare però, considerate St. Veit un ottimo punto per visitare la regione e per soggiornare spendendo poco in maniera originale.


L'attrattiva più grande della cittadina è infatti il Fuchspalast, un albergo artistico realizzato dall'artista austriaco Ernst Fuchs, famoso per il suo gusto eccentrico e per il suo amore per l'esoterismo. L'edificio, realizzato sul tema dello zodiaco è coloratissimo e sembra un enorme torta: l'illuminazione notturna lo rende davvero uno spettacolo unico. Fuchspalast si trova proprio all'imbocco della zona pedonale del centro ed ha un parcheggio privato gratuito. L'interno contrasta però con l'interno: ad ogni camera è dedicato un segno zodiacale, ma tutto è anonimo e sobrio. Anche l'acqua riveste un ruolo importante: un fiumiciattolo circonda l'hotel e una bella fontana troneggia davanti all'entrata.

Abbiamo dormito al Fuchspalast una notte: 49€ camera matrimoniale. Un'offerta unica, anche per godersi la tranquillità del piccolo della Carinzia.


Fuchsplatz 1- St. Veit an der Glan





Angiolino a Firenze

Mangiare bene a Firenze non è poi così difficile e la trattoria Angiolino in Santo Spirito conferma la regola. Proprio su una delle vie più transitate da turisti e non, l'entrata spicca per un tavolinetto con un fiasco di vino posizionato proprio vicino alla porta. Gli interni sono tradizionali, "alla toscana": tavoli e sedie in legno, pentole di rame appese, muri in pietra e soffitti a volte.


Abbiamo preso un tavolo nella sala principale, dove un bell'affresco decorava un'intera parete con scene di vita di quartiere. Anche le foto d'epoca ben incorniciate mostravano la Firenze di una volta. 

Aperto il menù, integrato dai "piatti del giorno", si poteva scegliere tra una ricca selezione di piatti tipici: abbiamo preso un antipasto misto in due, una fiorentina e una tagliata (davvero buona). Le porzioni sono abbondanti ed è possibile anche condividere quello che si ordina. Buono anche il vino, Chianti della casa. 

La cosa che più ci è piaciuta è stata l'atmosfera: distesa e molto tranquilla. Sebbene a una certa ora il locale si fosse riempito, la sala era molto tranquilla. E'molto frequentato dai turisti stranieri. Cameriere alla mano e molto gentile, servizio veloce. Unica pecca: prezzi poco economici, ma quando si vuole cenare bene con la carne, in centro a Firenze, lo si deve mettere in conto.


via di Santo Spirito 36, Firenze
055 2398976





domenica 22 settembre 2013

Graz: miniguida della città

Graz è la seconda città dell'Austria, dopo la capitale Vienna, ed è considerata una delle città nelle quali si vive meglio al mondo. In effetti, non mi ha dato l'effetto di essere una metropoli, ma anzi si è rivelata una città tranquilla e a misura d'uomo. 

Sicuramente il periodo incide: era agosto ed essendo sede universitaria, si era svuotata; ci siamo poi capitati di domenica e tutti i negozi erano chiusi. Non proseguite nella lettura se cercate consigli sullo shopping! ;)

Dal nostro hotel, il Das Weitzer, raggiungevamo il centro a piedi. L'albergo si trova infatti a due passi dalla Kunsthaus e riserva ai suoi clienti un parcheggio a pagamento. La città è comunque disseminata di parking interrati. 

La camera non si è rivelata all'altezza della grandiosa reception: piccola, calda e difficile da raggiungere (l'hotel è composto da edifici collegati tra loro: un labirinto!). Le tariffe erano abbastanza alte: si paga la posizione. Siamo stati a Graz per pochi giorni e per la scelta dell'alloggio, abbiamo privilegiato questa caratteristica.

La nostra prima tappa è stata la Kunsthaus, la fantomatica astronave che si incastra perfettamente tra le case tipiche dell'isolato. Le vie retrostanti sono piene di negozietti di oggetti d'arte e di design, meta obbligatoria per gli appassionati del genere. Anche lo shop del museo è ben fornito: potete comprarvi souvenir eccentrici e insoliti. 

La collezione artistica è però abbastanza scarna, ma forse mi sono semplicemente capitate mostre che non incontravano il mio gusto: riconosco che l'esposizione sulle città di cultura sarebbe stata davvero interessante per tutti gli esperti di architettura. La terrazza però riserva una vista speciale della città e l'edificio è unico nel suo genere.


Ci siamo poi diretti verso la Murinsel, l'isola sul fiume Mur, sede di un ristorante, che però si è rivelata poco curata. Abbiamo poi passeggiato lungo Sackstrasse, la via degli antiquari, da dove si raggiunge anche la fortezza vecchia arroccata sul monte. La strada prosegue fino alla Hauptplatz, lungo un viale pieno di negozi di moda e di insolite installazioni contemporanee, che arriva a un enorme viale trafficato.

Se volete fare una sosta, consiglio la Chiesa Parrocchiale, dove su una vetrata potrete riconoscere i volti di Hitler e Mussolini intenti ad assistere scene di vita di Gesù. La scelta di dubbio gusto dell'eccentrico artista cattura la curiosità di credenti o di semplici curiosi.



La piazza principale è piena di casettine con venditori di wurstel, kebab o centrifughe: se vi accontentate di un pranzo veloce ed economico, vi consiglio di fare una sosta. Nel vicino Sporgasse invece ci si può sedere a un tavolino delle decine di gelaterie che si trovano in zona: gelati biologici che vengono presto presi d'assalto dalle api. Un'altra zona buona per trovare posti dove mangiare è il quartiere di San Francesco: trattorie e pizzerie non mancano nelle strette viuzze retrostanti la Hauptplatz.


Per la nostra sosta gastronomica, abbiamo provato il Gloecklbraeu, birrificio tipico, con piatti più o meno tradizionali e atmosfera chiassosa da pub. Il servizio non è dei migliori e i tempi di attesa un po'lunghi, ma i prezzi sono buoni e l'atmosfera è da Oktoberfest.

Di sera, potrete assistere a addii al celibato/nubilato in versione austriaca; mentre di giorno un bel cucù gigante sulla facciata della chiesa vicina rapirà la vostra attenzione a mezzogiorno, quando un contadino e una contadina balleranno al rintocco di una campana.


Una città tranquilla, Graz, non necessariamente da visitare, ma comoda base per un viaggio a tappe nella piccola grande Austria.


Foto di F. Bartolini

Colazione a Graz

 Il posticino che più mi è piaciuto di Graz è Parks, un bio caffè curato nei minimi dettagli. 

Posizionato in un viale poco trafficato non lontano dalla Hauptplatz, si nota subito per i tavolini colorati con fiori e candele e le sedie con plaid e cuscinoni. Il locale, di per sè, non è molto grande, ma ci siamo goduti una colazione in pace e relax nello spazio esterno.


La ragazza che ci ha servito è stata molto gentile e ci ha aiutato a scegliere dal ricco menù. Anche le proposte per il pranzo sembravano interessanti: da sandwich a insalate. Noi abbiamo preso un tè alla menta (servito con una clessidra per regolarsi sull'infusione della bustina), un caffè al caramello e due fette di torta alle zucchine: tutto davvero ottimo!


Un posto che segnalo per gli amanti del biologico, ma anche per chi abbia voglia di qualcosa di diverso dai soliti affollatissimi caffè.


Albrechtgasse 7,Graz


domenica 15 settembre 2013

Stiria in tavola

Mangiare stiriano a Graz non è una missione impossibile. Unico limite l'orario: le cucine delle trattorie tipiche chiudono prestissimo. Avevamo puntato una tipica "Stuebe" infondo a Sporgasse ma è stato impossibile provarla: il sabato sera siamo arrivati troppo tardi (verso le 20.30) e la cucina stava chiudendo, mentre la domenica era chiusa per turno di riposo.

Abbiamo ripiegato sull'Altsteirische Schmankerlstubn in Sackstrasse, una delle vie principali che si dirama dall'Hauptplatz. Il posto era carino: riparato all'interno di una corte condominiale. Appena ci siamo seduti nel nostro tavolino su poltroncine comodissime, ci siamo subito accorti che la pulizia non era proprio curatissima: la tovaglia era macchiata visibilmente in più punti.


Il menù però era ricco e anche la carta dei vini ben fornita. Abbiamo scelto un antipasto misto stiriano, una zuppetta e due piatti di carne. I piatti erano tutti buoni, ma mi sono subito resa conto che il famoso olio di zucca stiriano rendeva il sapore delle pietanze molto più pesante.


Il conto finale è stato poi altrettanto pesante, ma riflettendoci, il posto era ben posizionato ed organizzato come "acchiappaturisti". Vi consiglio di non andarci, se non per fame impellente, e di organizzare la vostra cenetta stiriana in un locale più appartato ed economico.


Sackstrasse 10- Graz



Graz brunch a due passi dalla Kunsthaus

Svegliarsi la domenica mattina è già dura, farlo in una città che non si conosce lo ancora di più: hai bisogno di qualcosa che ti svegli ma non sai dove andare. Ecco che, a 5 minuti dal tuo albergo, spunta in una piazzetta un bar piccolo e tranquillo. Ti siedi, aspettandoti di fare una colazioncina, ma ti viene proposto un brunch all'americana in piena regola.

A quel punto, ho iniziato a gustarmi la prima giornata a Graz


Il bar Centraal offre diversi menù colazione, ma solo la domenica il Fruehstuecksbuffet a 7.90 € ma vi assicuro che è davvero un mini pranzo: pane e marmellata, verdure, joghurt fresco, cereali, salsicce, pancetta, uovo...insomma un vero buffet in piena regola.

Aperto fino a tarda serata, è un buon posto anche per pranzi veloci o spuntini.


Dimenticavo...il bar si trova proprio alle spalle della Kunsthaus, quindi mangerete godendovi la vista dell'astronave spaziale più famosa dell'Austria.

Mariahilferstrasse 10 Graz





Admont: museo, biblioteca e panorami

Admont, paese nascosto tra le montagne stiriane, è famoso in Austria per il suo bel museo, celebrato con premi nazionali, la sua austera abbazia benedettina e la biblioteca monastica più grande del mondo. Abbiamo deciso di farci una sosta nel nostro tragitto Zell am See- Graz.

Appena entrati nel centro abitati ci si accorge della pace e della solennità del paesino: tutto è bello ed ordinato, niente è fuori posto, alberi ed aiuole sono ben curati ai bordi delle strade. Un grande parcheggio accoglie gratuitamente i visitatori, che possono passeggiare verso le mete turistiche percorrendo una stradina di ghiaia in mezzo a giardini ben curati.


L'abbazia, tappa di vari percorsi ciclabili della Stiria, non è arricchita da troppi fronzoli decorativi ed è proprio questo a renderla ancor più affascinante. L'entrata al museo, moderna  e funzionale si trova nel
cortile adiacente all'edificio sacro. Il biglietto ha un costo di 9.50 € e permette di visitare il Museo di Arte contemporanea, quello di Scienze naturali, quello di Arte Sacra e la fantastica Biblioteca che rende il sito turistico unico al mondo.


La collezione di arte contemporanea austriaca non è molto varia, ma sicuramente ha un impatto piacevole. Anche la mostra di foto in bianco e nero che ritraggono l'abbazia e i suoi monaci in pose non banali accanto alla cronistoria del recupero dell'edificio è stata divertente da vedere. Ci siamo poi soffermati sul museo sensoriale, pensato appunto per chi ha deficit specifici: ascoltare un'opera d'arte che si aziona al nostro passaggio oppure entrare letteralmente dentro ad un'altra ci ha fatto tornare bambini. Nello shop del museo, oltre a oggetti sacri e souvenir tradizionali, potete trovare tanti prodotti tipici della zona.

Il pezzo forte è stata la biblioteca: spingere il pesante portone di legno e ritrovarsi nel "regno dei libri" è stato davvero emozionante. Sebbene non sia proprio un'amante degli stucchi e del rococò, non ho trovato eccessive le decorazioni architettoniche delle immense sale. E poi l'odore... carta purissima!! :) Penso di aver passeggiato tra i libroni antichi per una ventina di minuti di puro relax: un posto da visitare per i topi da biblioteca come me. 

Una volta usciti, ci siamo intrattenuti nel mercatino settimanale di prodotti tipici: dolci, salumi, grappe, pane realizzati artigianalmente e l'atmosfera festosa rallegravano il cortile dell'austera abbazia.

Ci siamo quindi diretti verso il giardino botanico e il laghetto alle sue spalle, dove ci aspettavano dei veri e propri paesaggi da cartolina. Arrivare in Stiria e visitare Admont è proprio un bel modo per cominciare la scoperta della regione austriaca.



 Foto di F. Bartolini

Per info più precise visitate il sito ufficiale dell' Abbazia di Admont






sabato 14 settembre 2013

Colazione a Zell am See

Volete fare una colazione da campioni a Zell am See? Poco lontano dal Basic Holiday e dalla piazza pincipale, la panetteria- pasticceria della catena Unterkofler è quello che fa per voi. Dall'esterno potete dare un'occhiata: paste giganti, fette di torta succolente oppure un bel panino ai cereali imbottito con un salume del luogo. La mia pasta glassata con i semi di papavero era ottima! Il menù delle bevande è altrettanto ricco: i tipi di caffè sono tanti, ma, ovviamente da italiana, non ho potuto apprezzare più di tanto la qualità del mio espresso macchiato. 

Le colazioni vengono servite ai due tavoli esterni o all'interno. Sul tovagliolo di carta potete seguire le istruzioni per fare un origami: Regalate una rosa dal cuore, dice lo slogan al di sotto delle immagini. Un dettaglio carino, come la pinzetta a forma di bretzen e i fiori che decorano ogni tavolo. Buon indirizzo anche per light lunch

Un posto tranquillo e familiare con un'unica pecca: i costi non troppo contenuti. Per la nostra colazione da campioni, comprendente due paste e due caffè, abbiamo speso 8€ circa.


Unterkofler
Kirchengasse 2, Zell am See

Cervia nel mondo

Si conclude domani sera la manifestazione Prodotti e sapori dell'Europa... e non solo! Cervia. L'evento, in piazza Costa, apre la mattina e chiude a notte inoltrata per offrire ai più curiosi l'opportunità di comperare oggettistica dal tutto il mondo e di assaggiare cibi stranieri. Ormai alla decima edizione, il mercato è composto da banchi di ogni tipo: birrerie tedesche vicino a negozietti di porcellane inglesi, stand di maglieria peruviana vicino a maxi padelloni paella. 

A voi scegliere come visitare la fiera!

Ieri sera siamo riusciti ad arrivare intorno alle 20 per cenare scegliendo con tranquillità quello che mangiare: un'ora dopo infatti la piazza era davvero affollatissima e si faticava a passare. Abbiamo optato per un super economico aperitivo sovietivo: vodka e tartina di caviale rosso a 2€.


Ci siamo poi diretti verso lo stand thailandese e abbiamo preso un piatto misto a 10€ da dividere in tre, accompagnato da birre belga. Abbiamo proseguito con focaccia ligure (non troppo buona ma troppo troppo cara), empanadas di carne argentina e per dessert una cassatina siciliana. I miei accompagnatori hanno concluso con focaccia umbra farcita con testa e bretzen al cioccolato, ma io ho alzato bandiera bianca dopo il fantastico dolce siculo. Siamo riusciti a dividere le pietanze assaggiando diversi sapori, spendendo una cifra onesta.


La gola di provare i coccoretti belga o la feta greca al cartoccio ci sarebbe ma... la conservo per la prossima edizione!

Toscana in 500

L'andare a far visita ai nostri amici cinquecentisti di Bolsena si è trasformato in un viaggetto alla scoperta della campagna Toscana, quando abbiamo scelto di farlo con la verdissima Cinquecento L anni 70. Abbiamo subito scartato le autostrade e prediletto un itinerario che non prevedesse strade ad alta circolazione, considerate le caratteristiche della macchina. Il tempo del tragitto si è subito duplicato già pianificandolo con Google Map, ma sapevamo che con le dovute fermate sarebbe stata una bella avventura.

1° Tappa: Castellina in Chianti
Partendo da Prato verso le 9, abbiamo attraversato la zona di Lastra a Signa e San Casciano per poi arrivare alla suggestiva strada del Chianti. Le colline dolci, i vigneti, la pace assoluta in un sabato di fine luglio: nessuna cornice poteva essere "più toscana".

Ci siamo fermati a Castellina in Chianti, sia perchè dopo 2 ore di macchina avevamo bisogno di sgranchirci le gambe, sia perchè siamo stati attratti dal mercato settimanale nel centro città. Le stradine del centro, ben curate e tradizionali, si aprono su file di negozi dai sapori del posto: salumi, vino e olio sono il vanto della zona. Si arriva poi alla piazza del Duomo, semplice ma affascinante, che si collega a una via secondaria ma ben più interessante del corso su cui avevamo appena passeggiato: la via delle volte medievali, buia e suggestiva.

Foto di F. Bartolini

2° Tappa: Montalcino
Abbiamo proseguito superando il bel borgo Buonconvento, circondato da antiche mura, su strade un po' meno secondarie per accorciare l'orario di arrivo, ma ormai si era fatta l'ora di pranzo e abbiamo deciso di Montalcino alla Trattoria dell'Angolo, che già conoscevamo e che descrivo nel post sulla cittadina del vino. Il locale era pieno e i pici all'aglione ci sono arrivati un po'meno buoni di quanto ci ricordavamo: la saletta però è davvero carina,  i prezzi nella norma e il menù propone piatti del posto.


3° Tappa: Bolsena
Verso le 16 abbiamo finalmente raggiunto Bolsena, splendido borgo sul lago. I nostri amici ci hanno portato a provare una pizzeria pub che si è rivelata davvero ottima. In tema fantasy medievale, il locale Avalon offre un menù di pizze dai gusti più vari: la fiori di zucche e acciughe era una prelibetazza! Costo irrisorio: sui 10 € a persona, compreso le bevande e un antipasto (abbondantissimo) del Castello diviso in 4.

4° Tappa: Abbadia San Salvatore
La mattina successiva ci siamo svegliati presto per poter arrivare ad Abbadia San Salvatore in tempo per iscriverci al 1° Raduno di Cinquecento organizzato nella zona. Stazionate nella piazza sormontata dalla fontana col minatore, i colori delle macchine d'epoca rallegravano l'atmosfera, divenendo un evento per il paesino tranquillo ai piedi del Monte Amiata. Con l'adesione, oltre ad aperitivo e pranzo, si poteva anche fare una visita guidata al Museo Minerario: non ci siamo lasciati scappare l'occasione e ne siamo stati davvero contenti. Il racconto di un ex minatore, il signor Paolo, è stata la parte più toccante della giornata, sebbene anche il giro in trenino nei locali riallestiti del sito minerario fosse di per sè divertente.



5° Tappa: Monte Amiata
Il Raduno prevedeva una sfilata fin sulla vetta del Monte Amiata per poi pranzare con menù fisso al Rifugio 2. Il posto non era un granchè, ma, ad esclusione degli antipasti, i piatti sono arrivati caldi e ben cucinati, sebbene fossimo un centinaio di persone. A metà pomeriggio, abbiamo deciso di "smaltire i bagordi" con una passeggiata sul monte: ci siamo goduti il panorama dalla Croce di ferro e abbiamo proseguito fino alla Madonnina abbarbicata tra le rocce. Il Monte Amiata era affollatissimo: si presta bene come gita domenicale estiva per sfuggire alla calura della città. Ben attrezzato con punti ristoro e negozietti di souvenir, è un bel posto per organizzare pic nic in famiglia, se si ama il verde, o per sciare a bassa quota quando nevica, se si amano gli sport invernali.


6° Tappa: Bagno Vignoni
Siamo ripartiti dall'Amiata verso le 18 e dopo esserci fermati a fare un po'di foto alla fantastica distesa di "terra di Siena bruciata" al tramonto, ci siamo fermati a Bagno Vignoni, località vicina a San Quirico d'Orcia, famosa per le sue terme. La grande vasca termale attorno alla quale sono costruite le casine in pietra caratterizza il paese, tranquillo e elegante. Abbiamo optato per un ristorantino che ci permettesse di goderci il panorama dell'opera d'arte di Carlo Pizzichini, Meteore: palle colorate e dipinte con strani segni galleggiavano sul pelo dell'acqua della vasca termale, nella quale è proibito fare il bagno. A Il Loggiato abbiamo ordinato dei crostoni con formaggio e pere e con lardo, spendendo poco, mangiando bene e conversando con la simpatica vicina di tavolo, una turista habituè del posto. Dopo cena, un concerto di sax proprio al centro della vasca ci ha ipnotizzato per una mezz'ora ma ormai dovevamo rincasare. Ci siamo ripromessi di tornare per un week end relax in quel posto magico, magari usufruendo delle terme libere che ci trovano immerse nella natura non lontane dal centro della cittadina.




7°Tappa: Castellina in Chianti
Abbiamo guidato cantando a squarciagola fino a Siena per combattere il sonno e dopo una breve sosta abbiamo tirato dritto fino a Castellina in Chianti, dove ci siamo fermati nuovamente per un gelato. La gelateria L'Antica delizia non era proprio il top e non avrebbe meritato una fermata, ma per noi in quel momento è stata davvero rigenerante. Siamo arrivati a Prato verso l'1 e mezzo di notte: sfiniti dal viaggio, ma entusiasti di aver viaggiato "come una volta". I ritmi si dilatano, le strade diventano infinite e i luoghi vicini a casa diventano posti lontani, degni di essere visitati come si deve. Viaggiare in Cinquecento ti obbliga a soffermarti a guardare i colori, a passeggiare in posti sconosciuti, a conquistarsi i propri tempi: ti obbliga a viaggiare davvero.



Pizzeria Pub Avalon
via La Pila 12 C, Bolsena (VT)
0761 797151

Museo Minerario
Abbadia San Salvatore (SI)

Il Loggiato
via delle Sorgenti 36, Bagno Vignoni (SI)

Gelateria L'antica delizia
via Fiorentina 4, Castellina in Chianti (SI)


mercoledì 4 settembre 2013

Eisriesenwelt: le grotte di ghiaccio più grandi del mondo

Non avevo molta voglia di andare al "Mondo dei giganti di ghiaccio" di Werfen: la nostra Lonely Planet le descriveva come le grotte di ghiaccio più grandi del mondo, ma io, da malfidata sui luoghi turistici "top", mi aspettavo di trovare un noioso teatrino speleologico.

La giornata poi non è cominciata nel migliore dei modi: pioggia fitta e un'oretta di macchina in strade non troppo larghe da Zell am See, dove soggiornavamo. Appena arrivati, l'edificio della biglietteria dell' Eisriesenwelt mi ha subito colpito: squadrato, in legno chiaro e minimale. Solo dopo aver fatto il biglietto ho iniziato a capire di cosa si trattasse.


L'ingresso alle grotte si trova a 1641 metri di altezza sul livello del mare e le possibilità per raggiungerlo sono due: interamente a piedi oppure camminata e funivia. Abbiamo scelto la seconda opzione e il primo tratto si è rivelato abbastanza agevole, anche grazie a un tunnel scavato nella montagna.

La coda per gli impianti è stata abbastanza lunga: si legge infatti sul sito Internet che in estate e soprattutto con il maltempo, i tempi di attesa previsti possono superare un'ora. Ricordatevi poi di pagare il prezzo aggiuntivo per la risalita già alla biglietteria, combinandolo col ticket delle grotte: eviterete il sovrapprezzo e risparmierete tempo.


La risalita ripidissima (e velocissima) ha lasciato il posto a un percorso più faticoso in salita di circa mezz'ora. I panorami erano però mozzafiato, anche se avvolti da una fitta nebbia. Appena giunti all'imbocco della grotta, il clima è cambiato totalmente: ci siamo infilati pile, sciarpe, cappelli, poichè all'interno la temperatura non sale mai al di sopra dello zero. Abbiamo mangiato un panino prima di entrare, visto che ormai era l'ora di pranzo; in ogni caso non mancano i punti ristoro: uno alla partenza e uno all'arrivo della funivia.


Ovviamente si può entrare solo in gruppi, accompagnati da una guida che oltre a illustrarci l'interno fa anche luce. Le sale infatti non sono illuminate, ma al momento dell'ingresso viene data qualche lampada a magnesio ai membri del gruppo. La visita dura circa 70 minuti ed è richiesto di risalire e ridiscendere circa 1400 gradini. Il sito e i dépliant sono molto chiari al riguardo e raccomandano solo a chi se la sente di sostenere tale fatica di compiere il giro: la grotta non è consigliata per i bimbi con meno di 5 anni e non ha accesso per persone portatrici di handicap. 

L'interno è davvero inimmaginabile: il ghiaccio è dappertutto, come un'infinita distesa di gelato alla panna. Cambia colore a seconda della roccia su cui si deposita, crea sculture e cunicoli, rende l'atmosfera ovattata e magica.

All'uscita la nebbia si è diradata e la vista da lassù era davvero fantastica. Ho dovuto cambiare idea: questo posto è davvero una meta "top".

Foto di F. Bartolini

martedì 3 settembre 2013

Grossglockner High Alpine Road

La strada del Grossglockner, così chiamata dalla vetta innevata più alta dell'Austria che non abbandona mai i viaggiatori durante la tratta, collega la Carinzia al Salisburghese. E'una strada alpina di 48 chilometri, costruita negli anni 30 e considerata una delle panoramiche più belle d'Europa. Viaggiarci è una vera emozione: strade tortuose, montagne ovunque, laghetti isolati, mucche al pascolo e la neve ai lati della carreggiata...anche il 6 agosto!


La strada ha un periodo di chiusura invernale ed ha un vero e proprio itinerario: poli espositivi sulla fauna e la flora della zona, ristoranti, negozi di souvenir. E'possibile arrivare proprio ai piedi del Grossglockner, ma purtroppo la fretta non ci ha permesso di fare questa deviazione e di soffermarsi a lungo nelle altre zone. Collega comunque il Parco Nazionale degli Alti Tauri con Zell am See ed entrambe le zone si prestano all'organizzazione di escursioni turistiche.


Il passaggio tra una regione e l'altra è sottolineato da un'elegante galleria con gli stemmi simbolo e anche il punto più alto, che raggiunge un'altitudine di 2504 metri, è segnalato con cartelli e cannocchiali per poter osservare i dintorni. E'possibile anche seguire dei percorsi di camminate a piedi ed è per questo che consiglio di arrivare la mattina, pianificando la visita, che può occupare anche un'intera giornata.

Sarebbe la migliore alternativa, considerando anche l'elevato costo del pedaggio: d'estate può arrivare fino a 30 € al giorno. E'però un'esperienza unica... anche per i freni delle vostre macchine!




domenica 1 settembre 2013

Lebzelter: mangiare a Zell am See

Nella strada principale di Zell am See, abbiamo incrociato un altro ristorantino carino, anche se molto affollato: il Lebzelter. Il menù era molto variegato: da piatti tradizionali a internazionali. Le cameriere, vestite in abito tradizionali, molto gentili e veloci. 



Anche in questo caso, si trattava di un albergo- ristorante storico nella città. Le tovaglie con i girasoli rallegravano molto l'atmosfera, ma sono rimasta un po'delusa dai piatti. Serviti in maniera semplice, erano però troppo "dozzinali": buone le zuppe, ma un po'meno la carne con crocchetta e spaetzle surgelati. I prezzi poi non erano così abbordabili.



Un posto attira turisti, insomma, senza tante pretese.




Lebzelter
Dreifaltigkeitsstrasse 7, Zell am See
+43 6542 7760

Zum Hirschen: mangiare chic a Zell am See

Proprio di fronte allo Steinwirt di Zell am See, si trova un altro valido ristorante- hotel più elegante e alla moda. Non siamo entrati nell'edificio, ma ci siamo fermati per cena nello spazio all'aperto, dove una parete di vetro a cascatella rendeva l'atmosfera ancor più ricercata.

Consultando il menù, si nota comunque una certa attenzione ai piatti tradizionali, ma con un pizzico di novità: mix di sapori insoliti, come nell'antipastino offerto dalla casa.


Un gamberetto inzuppato in strati di salsa dal sapore fruttato, ma piccante da mitigare con il burro portato in accompagnamento al piatto. Ci siamo buttati poi sulla carne: medaglioni di maiale e filetto ai funghi. I piatti erano vere e proprie opere d'arte: il cigno nascondeva una patata al cartoccio.


Un ristorante impeccabile, che consiglio però per serate speciali...considerando anche il conto finale!


Dreifaltigkeitsstrasse 1, Zell am See




Schmitten: la montagna di Zell am See

Il complesso dello Schmitten, alle spalle di Zell am See, offre diverse opportunità turistiche per i più avventurieri, ma anche per chi è in cerca di relax ad alta quota. Le funivie portano direttamente alle vette delle montagne, ma già dal centro città partono percorsi più o meno lunghi, di vari livelli di difficoltà, da fare a piedi o in bici

Sebbene, arrivando alla vetta dello Schmittenhoehe, si possa fare la Pinzgauer Spaziergang, una delle passeggiate più famose d'Europa con vista sul Grossglockner, abbiamo optato per il sentiero che dalle funivie arrivava al Sonnenalm, cima assai più bassa. Le condizioni meteo non erano delle migliori e per compiere la Pinzgauer ci vogliono almeno 6 ore e un buon allenamento fisico.

La lunga salita verso la vetta ci ha rivelato però viste di Zell am See molto romantiche e arrivati al capolinea della funivie, ci siamo potuti riposare sulle panchine ergonomiche che arredavano il parco giochi per bambini. 



Il Rifugio Blaickner's Sonnenalm, il primo vero albergo di montagna di Zell am See a conduzione familiare, ci ha "rapiti" per il pranzo a base del tipico Tiroler Grostl, un piatto a base di patate, pancetta e uovo, e dell'altrettanto tipico Topfelstrudel, strudel ripieno di formaggio.



Mangiare guardando i monti davanti a noi è stato davvero rilassante. Il Blaickner ha conservato cimeli dell'epoca dell'apertura, conservati in teche di vetro all'interno del locale, interamente in legno e di uno charme tutto originale. Altrettanto curato il giardino, che oltre ad offrire sabbiere e spazi per bambini, nascondendeva tra piante e fiori curiose sculture in legno.


Per discendere abbiamo utilizzato la funivia, che ha delle riduzioni per i possessori di Zell am See Card: noi abbiamo pagato circa 4 € a testa. Se non si ama faticare, consiglio di fare il percorso, segnalato come di media difficoltà, al contrario di quello appena descritto: risalire con gli impianti e discendere a piedi. Sarà davvero molto più agevole.






Zell am See, una vacanza al lago in Austria

Zell am See è una cittadina del salisburghese che si affaccia sul lago Zeller, appunto, e si posiziona proprio ai piedi del complesso montuoso delle Schmitten. A pochi chilometri da una delle strade alpine più belle d'Europa, il Grossglockner, e di uno dei parchi naturali più vasti dell'Austria, il Parco degli Alti Tauri, Zell am See si presta a divenire meta di turismo poliedrico.


Innanzitutto, la vicinanza alle montagne la rende una tappa invernale comoda per sciatori e snowboarder: la funivia è a pochi chilometri dal centro abitato. Per lo stesso motivo, d'estate si trasforma in un punto di partenza per camminate più o meno impegnative, sia a bassa quota (intorno al lago, ad esempio), sia sul complesso dello Schmitten, che offre una grande quantità di sentieri per tutti i gusti: dai più impegnativi, alle vere e proprie camminate. Gli stessi sentieri si prestano anche per gli amanti delle due ruote.


Il paese, zona interamente pedonale, è davvero carino: edifici storici e tradizionali si susseguono fino alla ferrovia, che passa a ridosso del lungo lago, curato con aiuole e giochi per bambini. Non mancano negozietti di souvenir e di prodotti tipici, dai prezzi però non proprio economici. Segnalo Charisma nella piazza centrale: uno dei più grandi negozi di ricordini che abbia mai visto. Ci sono inoltre boutique di abbigliamento tipico, sia in versione tradizionale sia in versione modernizzata: abiti bellissimi per i più estrosi.


L'Ufficio del turismo, gemellato con quello della vicina Kaprun, è molto disponibile a qualsiasi tipo di suggerimento ed è molto attivo nell'organizzazione di eventi. Durante il nostro soggiorno, una sera è stata organizzata una festa della birra con stand gastronomici di ogni tipo e dopo qualche giorno, abbiamo potuto assistere ad un concerto di musica tradizionale sulle rive del lago nel bell'auditorium di legno all'aperto e a uno spettacolo di acqua "danzante" davvero suggestivo. 


Ho lasciato per ultimo il pezzo forte di Zell am See: il lago, ovviamente. Lo stabilimento balneare è attrezzato con piscine riscaldate, spogliatoi, docce, brandine e ombrelloni. Costa 6€ per i possessori della Zell am See-Kaprun Card, che ogni albergatore dovrebbe fornire ai propri clienti. Per i più temerari, un trampolino sul lago offre una vista sulle montagne indimenticabile. 



Foto di F. Bartolini





Steinwirt: mangiare austriaco a Zell am See

Lo Steinwirt è uno dei più antichi hotel di Zell am See e conserva lo stile di vecchia baita alpina sia all'esterno sia nell'arredo in legno scuro che riempie le sale del piano terra. Si è saputo anche adattare ai gusti attuali reinventando la struttura in un'architettura double face: l'edificio storico ha come corrispettivo una facciata lilla moderna e arricchita da siepi a forma di fenicotteri.


Non abbiamo soggiornato nell'hotel e non so quale sia la qualità e il prezzo delle camere, ma posso garantire sul valore del ristorante: ne abbiamo provati diversi nel centro storico ma lo Steinwirt si è rivelato il migliore. Il menù è davvero ricco ed attento alle tradizioni austriache e territoriali. Il servizio è rapido e cordiale e i piatti arrivano sempre caldi e ben serviti. Il conto ci è poi risultato nella media.

La prima sera abbiamo mangiato nel giardinetto che si affaccia sulla via principale di Zell am See ed abbiamo preso piatti insoliti, come formaggio fritto con confettura di mirtilli e pesce persico croccante. Erano davvero deliziosi. La volta successiva abbiamo optato per un salone interno, che, come dicevo, era arredato in stile tradizionale: legno scuro e luci soffuse rendevano l'atmosfera un po'cupa. La cena è stata però altrettanto apprezzata. Abbiamo provato le Wiener Schnitzel, le tipiche cotolette: gigantesche e ben cotte.


Attenzione al dolce "specialità della casa": prendetelo solo se adorate (e sottolineo adorate) lo zucchero! Vi arriverà infatti la più enorme meringata calda, soffice e ripiena di marmellata che avete mai visto. Le porzioni sono una sfida anche per i più mangioni: alla terza cucchiata ho dovuto desistere. 


Dreifaltigkeitgasse 2 Zell am See
+49 6542 72502