giovedì 20 novembre 2014

La Bocchetta, soggiorno d'amore in Veneto

La Bocchetta si trova a Conco, lungo la stradina tortuosa che da Bassano del Grappa arriva ad Asiago e la sua costruzione da castello delle fiabe appare all'improvviso dopo aver superato casette ordinate e boschi. L'edificio è enorme, rosa ed assomiglia davvero a un maniero Disney, però in stile altoatesino.

Me lo aveva consigliato un'amica ed io che sono un po'refrattaria al romanticismo, temevo una crisi iperglicemica in quel tripudio di cuori e cervi in amore, ma invece mi sono divertita un sacco e vi spiegherò perchè.

Innanzitutto alla Bocchetta non si dorme e basta, è anche ristorante e centro benessere. Nei dintorni si possono anche fare belle passeggiate nel giardino pieno di cuori fatti con i sassi e nei boschi vicini, ma la pioggia non ce lo ha permesso. Non è lontano dai complessi sciistici e dispone di una palestrina, Ha poi anche un negozietto di souvenir, lo Chalet dei Doni, nel quale ho comprato una tovaglietta da colazione con cervi e cuori: ormai ero contagiata!

Avevo prenotato il Pacchetto Giornata d'Amore, che prevedeva il pernottamento in suite, prima colazione a buffet, cena con prodotti tipici alla carta e accesso al centro benessere, oltre ad un idromassaggio e a una sauna con uso esclusivo. I prezzi delle diverse offerte non sono per niente elevati. Visto che era un regalo, la direzione mi ha inviato per e-mail un voucher molto carino, intestato al mio fortunato fidanzato.

La nostra suite, Rododendro, era un mini appartamentino, in stile montano, su due piani con balcone. Gli arredi non sono ovviamente moderni, ma l'ambiente era davvero confortevole e per soggiorni lunghi, avremmo potuto anche approfittare della cucinetta a disposizione e della tavola con panca. Sul cuscino, abbiamo anche trovato un cioccolatino di benvenuto.

Il centro benessere Sophie è in realtà piccolo, ma con la possibilità di prenotare i pacchetti e i diversi servizi ad orari diversi, ci si passano delle ore di vero relax. La piscina con vista bosco e decorata con affreschi di paesaggi, colonne in stile classico e una fontana con putti è grande ed è circondata da lettini molto comodi, sui quali ci si può sedere a leggere una delle riviste a disposizione o a mangiare un po'di frutta, presa dal buffet riservato agli ospiti.

Non mi era mai capitato di usufruire di servizi in privato e devo ammettere che fare sauna e idromassaggio a due è stato davvero intimo e, sì, lo devo dire, romantico. Una volta usciti dalla sauna, ci potevamo rilassare su lettini massaggianti e l'atmosfera nell'idromassaggio era da film: luci soffuse, petali di rosa e sali da bagno profumati.

I servizi offerti però sono tantissimi: da quelli di un tradizionale centro estetico, come manicure e lampade, ai massaggi professionali. Nella bella stagione, si può anche usufruire di una zona solarium. 

Passiamo alla cucina, che per me è stato il punto forte del soggiorno: tutto era davvero buonissimo e servito con cura! La scelta era tanta, da piatti semplici a più elaborati, con prodotti del posto, come formaggio Asiago, funghi di bosco e selvaggina. I dolci però sono da provare, sia per la loro bontà sia per il loro "allestimento": lo strudel è arrivato su uno specchio, sul quale oltre alla fetta di dolce erano sistemati anche un barattolino con il gelato al timo, un ricciolo di panna e...dovete ordinarli!

L'ambiente del ristorante è sempre moolto romantico, con quadri con figure di donne alle pareti, portatovaglioli con perline, bambole di porcellana e su ogni tavolo, una fiaba sull'Amore. Anche la colazione è davvero degna di nota e la varietà è molto ampia: da uova strapazzate con bacon a torte di mele. La mia zona preferita però è stata quella con formaggi e marmellate del posto.

Mi dimenticavo la cosa più importante: alla Bocchetta non c'è copertura di rete mobile. Già sul sito, lo staff avverte di questo inconveniente che è diventato, a mio avviso, il loro punto di forza. Si legge anche una volta arrivati in un cartello, posto vicino alla reception: si consiglia invece di stare sempre al telefono, di parlare, leggere un libro o semplicemente rilassarsi.

Così ho fatto: il mio onnipresente smartphone è rimasto in camera, spento e qui vi spiego anche perchè ho fatto poche (e brutte) foto. Anche se solo per un week end è stata una bella liberazione forzata, senza la quale non ci avrei mai rinunciato: niente notifiche, niente connessione continua, niente di ingombrante in tasca. 

A un certo punto, stesa sul lettino, mentre sfogliavo un vecchio Vanity Fair, ho alzato gli occhi all'orologio e mi sono chiesta come avesse fatto il tempo a passare così velocemente. Forse avevo proprio bisogno di un po' di "niente" per riempirlo. 

Nessun commento:

Posta un commento