martedì 29 luglio 2014

Il campeggio: odio o amore?

Ho sempre, e ribadisco SEMPRE, odiato il campeggio. Non ne capivo il fascino. Badate, io sono fan del low cost, ma lo considero un ragionevole rapporto qualità-prezzo: in casi di forza maggiore, mi troverete a mangiare da Mac Donald's perchè costa poco.

Consideravo il campeggio il Mac Donald's delle sistemazioni, ma in cuor mio sapevo di commettere uno di quegli errori di giudizio che tante volte si fanno. Si considerano delle cose non adatte a noi, a prescindere, precludendoci la possibilità di farcele piacere (o quanto meno, di provarle, almeno).

Combattendo questa guerra con i miei pre-giudizi, ho deciso di andare in campeggio alla veneranda età di 30 anni suonati (ndr consideravo il campeggio un posto per teen agers alla conquista del mondo). E mi sono divertita un sacco.

La meta prescelta è stata il Conero, dove alberghi e bed and breakfast non sono proprio economici. Dopo ricerche su Internet, ho individuato un campeggio bellissimo: vista mare, immerso nel verde, posizionato nel centro città, stellato ben 4 volte. L'Internazionale sembrava proprio la scelta giusta per cominciare.


Niente prenotazione per le piazzole, ma no problem: con la nostra tendina antidiluviana, siamo partiti carichi di entusiasmo, convinti che in un giorno feriale, di una settimana di tempo invernale a luglio, non avremmo faticato a trovare un posticino.

Primo errore: se volete andare in un camping specifico, telefonate con anticipo. I bungalow vanno a ruba, ma anche le piazzole vengono assegnate con facilità, con corsia preferenziale ai vecchi clienti. 

Non ci siamo persi d'animo e abbiamo fatto un giro in macchina nella zona per cercare un'alternativa vicina e l'abbiamo trovata, ridimensionando la posizione e dimezzando le stelle: il camping Reno aveva posto per il nostro igloo ed era a 5 minuti a piedi dal centro città, dalle fermate di autobus e dall'inizio del percorso per arrivare alla Spiaggia Urbani.

Sembrava di stare nel giardino di casa della proprietaria. Niente extra lusso: bagni, docce, lavandini e un bar pizzeria a disposizione dei clienti. I prezzi erano leggermente inferiori a quelli delle altre sistemazioni consultate su Internet: 7.50 € per persona a notte  e 11€ per la tenda. In extra l'elettricità a 2.50€ e il parcheggio della macchina a 4 € al giorno (comodo se si riesce a trovare posto vicino alla piazzola).

Tenda piantata con facilità: mi son stupita della mia facilità ad apprendere a farlo, imbranata come sono! ;) E pronti per il mare... Peccato che il pomeriggio ci ha riservato un lungo temporale.

Vi ricordate che avevo specificato che il nostro igloo era antidiluviano? Ecco, lo era per datazione storica, ma non lo era nel senso letterale: non era contro diluvio universale del 24 luglio scorso, anzi! Facendola breve: tendina allagata.

Secondo errore: farsi prestare tende e materassino da parenti e amici può essere rischioso se la data di fabbricazione dei suddetti è precedente alla vostra nascita.

Bisognava equipaggiarsi per la notte ed in questo ci è venuto incontro il nostro amato Decathlon, a meno di 20 minuti di auto, a Camerano. Ci siamo equipaggiati con una tenda trekking Quickhiker e abbiamo esagerato scegliendola da 3 posti: ha retto anche alla tempesta del sabato successivo (eh sì, non siamo stati fortunati con il tempo). Abbiamo comprato anche un materassino nuovo, mentre i sacchi a pelo li avevamo già nuovi e resistenti (almeno quelli! ;) )


Quindi, ricordatevi di portare tutto quello che vi può servire, senza dimenticare il martello per piantare i picchetti, la pompa per il materassino, corde e mollette per stendere, scottex e carta igienica, torcia per la notte...insomma, fate voi a seconda delle vostre esigenze, ma non esagerate per non togliere spazi vitali in tenda.

Terzo errore: pensavo che in tenda non entrasse niente, ma in realtà tenendo pulito e in ordine, soprattutto, siamo riusciti a viverci bene senza farci mancare niente.

Per la prossima volta ci equipaggeremo anche per cucinare. Avete consigli in proposito?

Quarto errore: il terrore dei bagni, che poi era uno dei motivi per cui odiavo il campeggio. Me li immaginavo sudici e puzzolenti, come avrei fatto schizzinosa come sono? In realtà non è andata così. Se riesco ad utilizzare quelli dell'Autogrill, posso riuscire in tutto: mi son detta.

Forse abbiamo avuto fortuna, forse il campeggio era abbastanza piccolo (sebbene fosse pieno), ma siamo riusciti a utilizzare i bagni senza sgradevoli sorprese. Le toilet autostradali ancora rimangono imbattute nella mia classifica dell'orrido (quelle dei treni, ovviamente, non sono nemmeno contemplate).

Quinto ed ultimo errore: in tenda si dorme male. Non è il letto di casa è vero, ma ho dormito in treno, in spiaggia, in macchina e in alberghi di infima categoria: in tenda ci si gode la pace della sera. Quando tutti hanno finito di mangiare e scende il buio, si vede solo qualche lucina in qua e in là e si sentono solo i rumori della natura e... del bambino dei vicini che chiama a ripetizione la mamma. Per quello vendono i tappi per le orecchie.

In conclusione, con una buona organizzazione e un adeguato equipaggiamento, magari voi lo sapevate già, ma questo post mi è servito per rielaborare l'esperienza. Ognuno si poi si tara i viaggi a seconda delle proprie abitudini e delle proprie necessità: altrimenti che relax ci sarebbe a fare altrimenti?! 

Il campeggio è un ottimo alloggio non  per chi ha voglia di risparmiare o per chi può fare a meno della comodità, ormai si trovano anche hotel 4 stelle a prezzi stracciati e si trova ogni comfort anche per il campeggiatore più esigente. E' fare una vacanza diversa: più spazio alle relazioni e meno spazio al surplus (che è diverso da comodità).

Ho messo in vacanza in cellulare, ad esempio, ricaricandolo solo una volta. Mi sono sentita più riposata anche io, mi son trovata a "perdere tempo", quel tempo che di solito passo a condividere una foto o un tweet. Sharism, è il nome che hanno trovato i sociologi al fenomeno della pubblicazione virale su social network. Ecco, il campeggio permette un altro tipo di sharism, quello umano, pieno di difficoltà e litigate, ma di sicuro più vero ed appagante.

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