venerdì 2 maggio 2014

Appia Antica: 3 motivi per visitarla

La Via Appia Antica era considerata la regina delle vie dai romani, perchè collegava direttamente Roma con il porto più importante per le rotte verso l'oriente, Brindisi. Oggi è meta turistica per visitatori provenienti da tutto il mondo, diventando punto di riferimento per tutti gli amanti della cultura classica: passeggiando nella zona, sembra di fare un salto nel tempo.

Raggiungerla non è facile, perchè la parte dell'Appia più interessante si trova nella parte meridionale della città e se non avete a disposizione un mezzo proprio (attenti però a dove parcheggiate, perchè alcuni presunti posteggi sono a rischio rimozione), consiglio di prendere i bus 118 dalla fermata Piramide, metro B, o il 218 da San Giovanni, linea A. 

Perchè fare tanta fatica per visitare questa parte periferica di Roma? Vi elenco subito 3 ottimi motivi.

Innanzitutto, passeggiare sul tratto antico è già di per sè emozionante: vedere i vecchi massi, ormai scuriti dal tempo, assaporare il silenzio, camminare con fatica sul ciottolato ormai consumato. Peccato che vi passino ancora macchine, che rompono l'atmosfera idilliaca, sebbene l'enorme area dell'Appia è stata dichiarata Parco Regionale, coprendo un'area verde assai estesa.

Ai lati della strada, infatti, si vedono prati, interrotti solo da costruzioni antiche, come il Circo di Massenzio o il Mausoleo di Cecilia Metella, un edificio che racconta anche la storia dell'intera via: dall'età classica al Medioevo. Il monumento funebre ha infatti modificato l'assetto originario nel corso del tempo, divenendo una vera e propria torre fortilizia, dove i viaggiatori dovevano fermarsi a pagare dazio ad una sorta di sbarramento doganale. Questo riutilizzo ha ovviamente sacrificato l'area archeologica, ma l'ha anche resa ricca di fascino come testimonianza dello scorrere della storia.
Foto di F. Bartolini
Proseguendo sulla Via in direzione Nord, troverete poi le vere catacombe, quelle che hanno fatto sì che anche gli altri cimiteri cristiani prendessero questo nome. At catacumbas significa infatti all'avvallamento, alla cava, luogo in cui sorgeva il sacrario del complesso di San Sebastiano. La visita guidata vi racconterà la storia del luogo e di quello che è avvenuto nel tempo, dando particolare rilievo ai risvolti sociali del cristianesimo romano e alla vita del Santo a cui è dedicata la chiesa, anch'essa visitabile.

In questa, potrete osservare l'ultima opera del Bernini, il Salvator Mundis, un candido mezzobusto di Cristo, e le presunte impronte dei piedi di San Pietro, che una volta arrivato sulla Via Appia, ebbe un'apparizione di Gesù, a cui chiese Quo vadis, Domine? La basilica conclude la visita al cimitero sotterraneo senz'altro emozionante e ricco di antiche simbologie. 

Le catacombe sono aperte dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 16.30 e il biglietto, complessivo di visita guidata, costa 8€. Nelle vicinanze, ci sono anche le catacombe di San Callisto e di Santa Domitilla. 

Eccomi dunque all'ultimo motivo... è qui puntiamo sul godereccio! Allora, la Via Appia vi farà camminare e i ristori e le trattorie sono nascosti ai lati della via: tenete gli occhi aperti per scegliere bene. Noi siamo capitati per caso all'Antico Ristoro, un posto davvero di lusso, proprio vicino ad un vivaio. Siamo arrivati presto e non erano ancora aperti, ma si son resi disponibili a farci un piatto di pasta.

L'ambiente è luminoso e arricchito da bei quadri alle pareti. Abbiamo preso un piatto di gricia e uno di carbonara, inaspettatamente delicatissimi. Anche il conto si è rivelato onesto e dunque lo consiglio a ogni visitatore che abbia voglia di fermarsi nella sua visita alla regina delle vie di Roma.


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