martedì 31 luglio 2012

Tour della Croazia del Sud

Un po' di nostalgia per un vecchio viaggetto, che rispunta dalla memoria, come se fossi tornata ieri. Vi racconterò il mio viaggio in giro per la Croazia, dalla parte centrale a quella meridionale. Un on the road pieno di cose belle da vedere, ma partiamo dall'inizio.

Da Ancona con la nave, in una nottata sia approdati a Spalato. Abbiamo prenotato con qualche mese di anticipo tramite il sito della Snav e il biglietto non era caro, ma la nave e la cuccetta soprattutto erano davvero sporche. Una volta scesi al porto, ci siamo fermati a scambiare i soldi: le agenzie di cambio non mancano e conviene comprare le kune in Croazia.


Ci siamo poi diretti verso il nostro albergo Pansion Casa, nella località di Podstrana, a pochi chilometri dal centro città (10 minuti di auto circa) e ci siamo sentiti subito ben accolti, sebbene il navigatore ci abbia fatto faticare per trovarlo: il nome della via è un'accozzaglia di consonanti! ;)

Le camere erano pulite ed accoglienti, i balconi si affacciavano sul mare, le proprietarie erano gentilissime. Non vi aspettate arredi di design: tutto era molto semplice e funzionale...come se ad ospitarci fosse un vecchio amico. La colazione della mattina seguente ci ha fatto sgranare gli occhi. Pensate a tutto quello che potreste desiderare per colazione: ecco, lo abbiamo trovato sul tavolo in terrazza.

Anche i dintorni non erano male: camminando sul lungo mare in entrambe le direzioni abbiamo trovato spiaggette molto carine con possibilità di ristoro: andando verso destra, si raggiungeva una zona più popolare con bar da aperitivo alla buona; dirigendosi verso sinistra, si arrivava a un porticciolo con yacht, una spiaggia privata di un hotel esclusivo e un lembo di mare fantastico, con una piccola battigia su cui potrete stendervi con tranquillità.
Foto di F. Bartolini
La città vecchia di Spalato è vivace ad ogni ora del giorno e della notte, i sotterranei romani incuriosiscono e l'intrico di vicoli tortuosi cattura i turisti. Negozietti di souvenir sparsi ovunque e ristorantini di pesce si susseguono per le vie. Non sono riuscita a vedere i siti archeologici...purtroppo! 

Il giorno successivo ci siamo diretti verso Trogir, segnalata dalle guide come piccolo borgo medioevo-veneziano da non perdere. La strette viuzze piene di botteghe artigiane e le ampie piazze ariose rendono la cittadina un piccolo gioiello che vale la pena visitare. Il posto è davvero caratteristico, un po'stracolmo di turisti, ma vale la pena andare a darci un'occhiata.

Nel pomeriggio ci siamo riposati su una spiaggetta di un fiume antistante la città, piena di gente del posto e battuta da un venditore ambulante di pannocchie di mais. Abbiamo cenato con un kebab al mercato di fronte alle mura, aperto fino a tarda notte, e poi siamo ritornati a Podstrana, che distava circa mezz'ora di auto.


E'stata poi la volta del Parco Nazionale di Krka, una vero paradiso naturale. Non ho mai visto colori così accesi ed è un vero incanto perdersi per i sentieri dei boschi. E'vero che ad agosto è abbastanza affollato e il biglietto costa sulle 100 kune, ma l'unico rammarico che ho è di non aver fatto il bagno sotto le grandi cascate.
Foto di F. Bartolini
Siamo arrivati al parco con la barca da Skradin, un delizioso paesino di provincia, nel quale sono ancora visibili le tracce della guerra. Sicuramente è la scelta più costosa ma il tragitto lungo il fiume è stato come un calarsi progressivamente nella natura. L'alternativa era imboccare un sentiero da fare a piedi, ma soprattutto se avete dei bambini, considerate l'opzione del battello, perchè anche nel parco c'è parecchio da camminare.




Il parco ci ha occupati per un'intera giornata, ma la sera abbiamo proseguito per Sibenik, una cittadina che si affaccia sul mare: mi hanno subito colpito l'eleganza e la maestosità delle vie e degli edifici. La cattedrale sembra decorata da un miniaturista: rimane aperta fino all'ora di cena e il prezzo del biglietto corrisponde a 2 € circa. 

Abbiamo salito una scalinata e ci siamo imbattuti in un ristorantino che ci ha attirato, Konoba PelegriniCi hanno dato un tavolo in un giardino interno con vista mare e abbiamo cenato con la luce soffusa del tramonto. I piatti erano curati e ben cucinati con prodotti del posto, anche se la cucina non era molto tradizionale. Buona la scelta di vini e prezzi più che ragionevoli.

Foto di F. Bartolini
Il viaggio per Dubronik è stato molto lungo a causa di traffico, lavori stradali, le frontiere da superare e siamo arrivati al nostro hotel nel pomeriggio, sebbene fossimo partiti da Podstrana di prima mattina. Si deve infatti attraversare un tratto di Bosnia Erzegovina, per ritrovarsi poi ancora in Croazia.

Unica sosta a Trsteno, dove la Lonely Planet segnalava uno splendido alboreto: gli scorci sul mare erano molto caratteristici ma non ci siamo dilungati in visite approfondite. 

Foto di F. Bartolini
Soggiornavamo all'hotel Kompas, nella baia di Lapad. Si affacciava su un piccolo golfo invaso da altri hotel: una zona totalmente turistica, ottima per chi vuole fare una vacanza solo-mare. Le camere erano confortevoli e l'hotel era enorme: potevi trovare tutto quello che richiedevi. Anche la colazione offriva una vasta scelta, ma l'impersonalità del comfort pesava sull'edificio vecchio stile. I prezzi per notte però erano abbastanza convenienti e l'albergo ha la fama di essere un "posto di lusso". Alla reception parlano poco italiano e poco inglese.

Invece della spiaggetta di fronte all'albergo, è consigliabile la Copacabana, a un quarto d'ora di cammino. Sempre piena di gente, ma almeno lì si evita l'effetto sardina, come nella baia degli hotel, e l'acqua è davvero pulita.
Foto di F. Bartolini
Visitare Dubrovnik era d'obbligo e ci ha riempito una giornata intera. Come non fermarsi a ascoltare i musicisti di strada? Come non entrare nelle botteghe di artisti locali? Come non riflettere nel Museo della Guerra? Come non fotografare i panorami che riserva la lunghissima passeggiata sulle mura che circondano il centro storico?

Dal nostro albergo ci siamo spostati verso il centro con l'autobus: la fermata era vicinissima. La ressa per l'attesa e durante il tragitto era davvero infernale: pensate a un caldo, caldissimo mattino ad agosto. Il capolinea era proprio davanti alla porta cittadina dalla quale si riesce a  visitare a piedi tutti i punti di interesse.
Foto di F. Bartolini




Dubrovnik è una città turistica, affollatissima d'estate ma con tanta personalità e tante storie da raccontare. Mi ha affascinato e a ricordarmelo un quadretto sopra il mio letto, comprato in una galleria d'arte della città, raffigura un uomo e una donna che per mano si incamminano nelle campagne croate. 

Sui muri i segni della guerra sono evidenti e alcune case non sono state ricostruire: Dubrovnik è stata una delle città più colpite dai bombardamenti, ma la "patria delle cravatte" si è risollevata con orgoglio stupefacente. Non perdetevi il giro delle mura al tramonto e il museo della guerra: vi aiuteranno a capire meglio lo spirito della città.

Foto di F. Bartolini
Per quanto riguarda il lato gastronomico, il receptionist ci aveva consigliato la Lokando Peskarija, sul porticciolo: non si è mangiato male e il tramonto sul mare era davvero suggestivo, ma il locale era davvero troppo affollato e turistico e non ci siamo goduti per niente la cena. Non lo consiglio, mentre per caso ci siamo imbattuti in un ristorante, a mio parere, migliore, il Dundo Maroje. Sebbene fosse pieno di gente (a Dubrovnik la privacy sembra non esistere), ci hanno accolto con simpatia. Si mangia soprattutto carne ma cucinata in maniera tradizionale. Prezzi economici.



















La cordialità della gente e i paesaggi mozzafiato sono le ragioni principale per visitare la Croazia: non vedo l'ora di completare la mia visita nazionale, esplorando la parte settentrionale.

2 commenti:

  1. Ciao Valentina! Grazie per avermi segnalato il tuo post! Ho già preso nota di qualche nome :-)

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    1. Ciao Jack! Felice di esserti stata utile: vedrai che Dubrovnijk non ti deluderà. :)

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